Beer Attraction 2017 – God save the Beer!

Ovunque leggo, “Notizia ANSA: Chiude brindando al successo la terza edizione di Beer Attraction, il salone dedicato alla birra a RiminiFiera. Le visite sono state 20.685 (+42% sul 2016), 430 gli espositori (+23%), 600 i business meeting (300 lo scorso anno) con buyer da 15 Paesi, 90 appuntamenti (tra concorsi, seminari, competizioni come ‘Birra dell’Anno’ di Unionbirrai e i Campionati di cucina italiana della Fic, show cooking, workshop tecnici), 184 giornalisti e blogger.
Al core business della manifestazione, le specialità birrarie e le birre artigianali, si sono aggiunte due nuove sezioni – Food Attraction, dedicata alle nuove proposte metropolitane della ristorazione e BB Tech Expo – Beer&Beverage Technologies, sulle tecnologie per birre e bevande – che ne hanno completato il format, consentendo di integrare le tre filiere in un’ottica sempre più business ed internazionale.”

Questi sono i numeri della manifestazione forse miglior evento italiano sulla birra artigianale e sono incredibili, ma a noi che facciamo parte dei 20.685 com’è andata?

Tutto sommato bene, ma voglio essere politicamente scorretto e cercare qualche difettuccio che non solo io ho riscontrato.
E’ stato comodissimo avere la possibilità di arrivare direttamente all’interno della fiera col treno.
Due navette si alternavano a ciclo continuo accompagnando i visitatori proprio di fronte all’entrata, ma per chi ha scelto di venire in auto… parcheggio 10 Euro! Costava così tanto anche l’anno scorso o ero così bevuto da averlo dimenticato?
L’accesso in fiera era veloce. Col biglietto già acquistato on-line si poteva entrare direttamente dai tornelli col proprio codice a barre o Q code, comunque anche in biglietteria non c’erano grosse file.
Veloce accesso anche al guardaroba, non sempre presente in alcune manifestazioni.
Descrivere il bicchiere per “degustare” è difficile.
Quello che era venduto non saprei come definirlo… direi un mini bicchiere da cocktail per assaggi da 10cc!
Io ho avuto la fortuna di poter cambiare bicchiere così la degustazione delle birre è stata più piacevole.
I gettoni venduti a 2 euro ognuno in pacchetti di 3, per assaggi da 10cc. non sono proprio poco…
Mi è capitato di bere una birra da 3 gettoni (in un pub con 6 euro ti darebbero una birra media)
Per qualcosa di particolare si può fare il sacrificio, certo la decisione è stata personale, potevo bere altro.
Di tutti i settori espositivi meno di un terzo erano dedicati alle birre e il restante era suddiviso in tecnologie (affascinante), attrezzature per attività ristorative, stand di promozione alimentare, show cooking e i campionati della Cucina Italiana.
Questa fiera doveva avere come obiettivo valorizzare gli abbinamenti birra e cibo.
Si può bere ottima birra e mangiare panini e pizza di incerta qualità al bar?
La parte del food doveva essere dedicata al vero street food non solo alle dimostrazioni.
Alla ricerca di uno specifico birrificio ho scoperto che purtroppo a non tutti sono stati dati gli spazi nel padiglione principale, ma dislocati in una zona di Food Attraction tagliandoli fuori dal cuore della manifestazione, con tutte le spiacevoli conseguenze che ne derivano e meno visibilità rispetto agli altri, peccato…
Food Attraction dalla maggior parte dei visitatori è stato bypassato, ma vedere all’opera pizzaioli (per la tappa del “Giro Pizza d’Europa”), chef cimentarsi nell’arte dello street food e cuochi professionisti in gara nel campionato della cucina italiana è stato veramente interessante.
La manualità nel creare piatti di vera eleganza mi stupisce ogni volta.
In pochi purtroppo ne hanno approfittato, ma domenica, per chi si era prenotato, al ristorante allestito di fronte alle cucine, per soli 25 euro si poteva scegliere di mangiare uno tra cinque menu preparati proprio da loro.
Peccato per la scelta delle birre abbinate ai piatti.
Sarebbe stato meglio proporre quelle premiate il giorno prima.
Capisco che scegliere solo tre birre tra le vincitrici di 29 categorie forse sarebbe stato complicato, ma servire l’Antoniana in una occasione così… a proposito delle birre premiate, é stata data la possibilitá ai birrifici vincitori, non partecipanti alla manifestazione, di presentare la loro birra? Un minuto di celebritá non é un pó poco?
Agli eventi/corsi tutti i personaggi docenti e relatori erano di straordinaria professionalità, fascino e competenza.
Io mi ero iscritto al corso di spillatura “Impariamo l’arte del perfetto servizio” a cura di Michele Galati, il titolare del Pub The Dome di Nembro, uno dei miei miti.
Che si può volere di più e invece…
Overbooking! Purtroppo le iscrizioni al corso previsto per solo 40 persone, eravamo molto più di 50 con relativi disagi per mancanza di birra e bicchieri. Non si possono commettere certi errori.
L’infaticabile maestro Galati ha cercato di mettere toppe, ma nonostante il suo carisma le difficoltà hanno compromesso lo svolgimento del corso.
È stata veramente una sfortuna.
Tra le tantissime birre artigianali di ottima qualità rimane un mistero la presenza di qualche marchio che fa solo la grandissima produzione e quindi artigianale non è.
Comunque all’interno della manifestazione si riconosce la passione e il tanto lavoro che si nasconde dietro questo prodotto.
Incontrare tanti appassionati e amici è stato meraviglioso e ancora di più divertirsi con loro.
Rispetto all’anno scorso la fiera è cresciuta tanto, ma si può sempre fare meglio.
Beer Attraction 2017 è finito, viva la Regina… viva la Birra.

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