“Se esiste una cosa che ha proprietà mistiche, se esiste qualcosa di magico, beh è sicuramente la birra.”
É da questo presupposto che deve iniziare la nostra passione.
Aver voglia di creare un “brodo primordiale” e trasformarlo in nettare dorato. Un piccolo Dottor Frankenstein che riporta in vita i lieviti. Niente fulmini, scariche elettriche e ambizioni, ma mulini, pentole sul fuoco e tanto amore.
Voglia di conoscere nuovi ingredienti, ricette, luoghi e persone, nuovi amici.
Fare un viaggio nella curiosità, avere il piacere di assaggiare, degustare e provare soddisfazione.
Alla fine é come tornare anche bambini.
Sentirsi in una fiera come in un paese delle meraviglie, in una festa della birra come nell’isola che non c’é.
Sarebbe bello addirittura essere rapiti da un alieno se ci portasse in un birrificio di un lontano pianeta.
É fantastico brindare dopo una degustazione al buio nel pub preferito ed è sempre un’avventura entrare in un beershop alla ricerca della birra perduta.
Essere un pó strani, alternativi, affascinati dai gadget, sopratutto bicchieri, ma per riempirli e poi svuotarli senza mai dimenticare di dare un’occhiatina alla schiuma peró.
É bello far parte di una varia umanitá dove la birra annulla ogni appartenenza.
Si “smezzano” bottiglie concedendo l’assaggio ai tuoi “compagni di sbronza” del momento.
Tutti uguali, Beer Nerd, Beer Geek o piú semplicemente Beer Drinker, nessuno astemio.
La birra unisce quindi niente puzza sotto il naso e bisogna essere buoni anche con i Beer Keeg, quelli orgoglioni di aver bevuto una birra diet al ginkgo biloba e analcolica. Dicono “io si che ne só” solo perché hanno fatto un viaggio in Belgio (cazzo io sono andato in Portogallo, ma non sono tornato Cristiano Ronaldo).
A volte sono nostri amici al loro primo sorso e sta a noi “piccoli Cristoforo Colombo” condurli alla scoperta del nuovo mondo.
Chiuderei con un ringraziamento ai gestori dei nostri pub che sopportano tutti noi rompicoglioni con pazienza e saggezza senza fare differenze come queste. Cheers!
