Il “Bio”, il “Noc’” e il “Coppe”

Dalle pianure romagnole alle montagne del Trentino è un attimo.
Eccoci quindi tra paesaggi innevati, rifugi, bombardini, canederli, polenta e ovviamente ottima birra artigianale.
Non ci facciamo mai mancare nulla.

Una giornata bellissima che si conclude al meglio andando a degustare birra al birrificio BioNoc.
Ad accoglierci è Fabio (il Bio), che ci accompagnerà poi per tutta la visita, e Nicola (il Noc).
Con i loro collaboratori stanno sfruttando al meglio e con rispetto tutte le risorse che il territorio trentino può offrire.
La loro ricetta? Sorgenti di acqua purissima, cereali e luppoli autoprodotti, ricerca e duro lavoro.
Il risultato non sto nemmeno a descrivervelo… fantastico.
Ma cosa può trasformare una bella giornata in “stupefacente”?
Dopo aver concluso gli assaggi il “Bio” ha pronunciato una parola per me magica… “bottaia”!
Cos’è una bottaia? Per descriverla con semplicità direi un sacro luogo di culto, quello della birra acida.
Tre “B”, Batteri (fermentazioni atipiche), Blend (assemblaggi di birre) e Botti (quelle in legno per la maturazione).
Usciti dal birrificio ci siamo diretti quindi alla “Boutique che è il luogo in cui vengono custodite le oltre cinquanta barrique utilizzate per il progetto Asso di Coppe. Il locale è un piccolo gioiello incastonato all’interno del centro storico di Pieve, di fronte alla più antica chiesa della valle”.
Ma chi è l’ “intrepido piccolo chimico” e addomesticatore dei batteri di questo progetto?
E’ il “Coppe” (Nicola), homebrewer
di vecchia data e grande esperienza nonostante la sua età, perché quando la passione ha la “P” maiuscola l’anagrafe non conta.
Da homebrewer in molti concorsi le sua birre si sono aggiudicate numerosi premi ed è creatore della “Brewhouse Rock”, nome del marchio e sito personale (la fusione di brewhouse e “Jailhouse Rock” la canzone di Elvis. (
https://brewhouserock.jimdo.com/le-birre). In tutte le sue birre, nate da collaborazioni e tra amici, non può mancare mai una “puntina di acido” anzi…
Con romanticismo credo che i “visionari” del BioNoc, affidandogli il progetto sour, non abbiano fatto un investimento e nemmeno rischiato, ma più semplicemente credano in lui e abbiano tanta curiosità per quello che potrebbe nascere in futuro.
Dopo averli conosciuti di persona e visto nei loro occhi l’entusiasmo di chi crede nel proprio lavoro penso che sentiremo parlare molto di loro e spero che si incominci già da sabato a BeerAttraction 2017.
Vorrei anche ricordare che Nicola Coppe sarà relatore sempre a BeerAttraction domenica 19 Febbraio alle ore 14.00 per il convegno, a cura di Birramia, “Batteri lattici nella birra, nuove frontiere”

Lo sapevo… 🙂

BIRRA DELL’ANNO 2017
CATEGORIA BIRRE ACIDE
PRIMA CLASSIFICATA Birrificio BioNoc’

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