Chi sono io? Iacopo Zannoni, un homebrewer romagnolo. Faccio birra in casa, scrivo sul mio blog, Hyperborea Brewing, e sono grato a Piero di questa bellissima occasione per scrivere qui, su etilio.it , questo primo articolo, riscritto e presente anche sul mio sito e spero sia per voi un’utile lettura
Di cosa voglio parlarvi? Di Beer Attraction, un evento a portata nazionale e non solo. Non voglio perdermi in chiacchiere inutili: se non sapete di cosa sto parlando accendete la televisione, c’è Sanremo… a parte gli scherzi guardate sul sito dell’evento e saprete dove andare dal 16 al 19 febbraio. Vorrei piuttosto concentrarmi sul perché sia un evento da non perdere assolutamente, per poi spiegarvi cosa farò io.
I birrifici
Ebbene, che ve lo dico a fare? C’è tanta di quella birra da poterci nuotare dentro. Vengono servite quantità assurde di cervogia per tutti i gusti. Certo, ci sono birrifici validi e altri meno. In poche parole posti dove si beve. Questo comporta che se volete bere per bere sarete accontentati, nessuno vi dirà niente, a patto che non rompiate l’anima. Se invece, come me, siete alla ricerca di qualche birra in particolare che avreste sempre voluto provare (ma per vari motivi non avete mai potuto), sarete accontentati. Perché?
L’aria che si respira a Beer Attraction è internazionale, nonostante i tanti prodotti nazionali. Ci sono birre da tutto il mondo, stand di birrifici e persino rivenditori che offrono a catalogo svariate birre di produttori diversi. Immancabili gli stand dove troviamo gente in maglietta e spille da beernerd schizofrenici (ciao Daniele) mischiati con altri con le giacche e cravatte dei rappresentanti commerciali. Il grande colosso industriale in fiera a Rimini può dividere lo spazio col piccolo “pesciolino artigianale” quasi sconosciuto, tranne nella cerchia del suo paesino di cento abitanti (compresa la pecora) in cui si trova.
Ovviamente, non prendetemi alla lettera: non tutti espongono al Beer Attraction. Il limite sono sempre i cari e vecchi sorrrdi! Com’è facile immaginare, avere uno stand in una manifestazione simile costa non poco. Il piccolo birrificio non può permettersi di considerare irrisori sul proprio bilancio i costi che richiederebbe esporre in fiera. Ciononostante, il numero di birre, birrifici, birrai e ancora birre che potrete trovare vi basterò per quaranta giorni… altro che quattro!
Attenzione! La quantità spropositata di nettare luppolato presente ad eventi simili si può ripercuotere sulla nostra salute psico-fisica. Dunque raccomando buonsenso.
Nessuno vi guarderà storto se deciderete di bere un poco più del solito ma almeno evitate di guidare. Anche perché, vi svelo un segreto, la polizia è quasi sempre presente all’uscita, come ad altri eventi simili e secondo me, non si scorderà l’etilometro a casa, fidatevi.
Soluzioni che vi consiglio? Mezzi pubblici, taxi e hotel abbondano. C’è anche la comoda fermata ferroviaria Rimini fiera. Dunque, prima di tutto giudizio: per voi, per gli altri e un po’ anche per la vostra patente.
I rivenditori
Per noi malati di birra fatta in casa sparsi in tutta Italia può essere l’unica occasione che abbiamo per relazionarci coi fornitori da cui acquistiamo regolarmente. Possiamo vedere esposti gli ultimi giocattoli, parlare faccia a faccia con tutti quei soggetti che magari abbiamo sentito per sbaglio via mail quella volta che quell’articolo, acquistato su internet tramite la fredda interfaccia del nostro pc, è arrivato fallato. Possiamo, in poche parole, parlare con persone di questo bellissimo mondo che ogni giorno lavorano per noi e con noi; parlare anche per un semplice saluto, un complimento o magari un appunto. Ciò che a volte rischiamo di perdere (chiusi nel nostro scantinato buio coi nostri fermentatori a temperatura controllata) è il contatto con la gente.
La tecnologia
Per me ogni anno vedere quei mostri che sono gli impianti professionali affiancati l’uno all’altro è un’emozione. Fermentatori, impianti, imbottigliatrici, lattinatrici e altro trasformano l’area dedicata in tante sale cottura e birrifici a porte aperte. C’è spazio a sufficienza per soddisfare ogni curiosità, vedere, toccare con mano, comprendere e (perché no) sognare ad occhi aperti. So che molti di voi lo fanno, credo che per alcuni sia anche occasione capire la cruda realtà dei piccoli birrifici, fatta di numeri, investimenti e freddo acciaio inox alimentare.
E io?
Ovviamente sarò in giro a caccia. Quando? Molto probabilmente tutti e quattro i giorni.
Come già detto ci sono tanti birrifici e tante birre da assaggiare. Fare tutti in un solo giorno sarebbe una pazzia. Il primo anno mi sono candidamente presentato con buone speranze e tanta ingenuità; inutile dirvi com’è andata a finire. Visto che non è tra le mie aspirazioni finire k.o. steso dall’alcol (anche perché non ci capirei una mazza delle birre che mi interessa assaggiare), se non si presenteranno altri impegni improrogabili andrò per quattro giorni e come una spugna cercherò di assorbire più informazioni possibili e diluirò con attenzione le bevute nel tempo a disposizione.
Io sono una persona molto particolare: essendo profondamente innamorato della birra, in quei giorni mi trasformo. Mi dimentico di tutti, porto con me una borsa con tanta acqua, penna e un quadernino, proprio come a scuola. Tale quaderno, a ragione, è motivo di dileggio tra i miei amici, contiene un elenco di birrifici e birre da bere. Inutile dire che mi attengo strettamente a ciò che ho segnato lì nei giorni precedenti, rimanendo sempre in difetto perché qualche birra fuori programma si presenterà sempre. Non aspettatevi le mie attenzioni a Beer Attraction, per me c’è solo Lei, la mia amata bevanda.
Scherzo… quest’anno avrò tutto il tempo che voglio per bere, fare quattro chiacchiere con amici, fornitori, produttori, birrai e semplici appassionati. Un fattore da tenere in considerazione sono i vari seminari, incontri, corsi e presentazioni in grado di soddisfare ognuno di noi. Eventi che purtroppo i più, presi dalla foga delle quantità di birra, tendono a dimenticare, ma molto validi. Mi rendo conto di essere un fortunato: abito nei paraggi (venti minuti di auto) e posso per giunta contare su un tetto sopra alla testa a due chilometri, gratuito tra l’altro! Tante persone non hanno la possibilità di godere appieno dell’immensa offerta birraria che è disponibile, per questioni di tempo: i più arrivano da fuori e hanno solamente mezza giornata prima di dover tornare dalle famiglie.
La formula che da alcuni anni l’evento adotta, poi, calza a pennello con le mie esigenze.
Unisce l’utile al dilettevole: Beer Attraction è combinato con Food Attraction che (guarda caso!) è il settore in cui lavoro. Se la birra è un hobby, il cibo è ciò che mi sfama, sia in senso metaforico che letterale. Unisco agli impegni seri quelli più dilettevoli.
Incontriamoci!
Ecco quindi elencati tutti i buoni motivi per fare una visita a Rimini. Allora (come si suol dire) last but not least, signore e signori, ho il piacere di ricordarvi la magia “dell’incontrarsi”!
L’evento è un ottimo trait d’union per noi appassionati. È un momento per noi malati della birra e birrificatori casalinghi, di vederci o rivederci.
Una birra in compagnia, qualche chiacchierata, una risata a nuove amicizie fanno di questo evento un’occasione da non perdere.
In giorni come questi la bellezza interiore si fonde con la passione che abbiamo in comune: la birra. Perciò scrivetemi e facciamo gruppo!